venerdì 5 febbraio 2021
Diventare wedding planner con contenuti gratuiti: come farlo nel modo giusto
La formazione online ormai non conosce limiti.
Dal 2020, come sappiamo, ha ormai toccato tutti gli ambiti e ogni fascia di età. Questo ci offre la possibilità di poter imparare cose nuove continuamente, di migliorarci e anche di non avere più scuse per non farlo.
Il lato un po’ meno positivo è che di formazione gratuita se ne trova online davvero tantissima: come riconoscere quella di qualità?
Prova a digitare su Google “Come diventare wedding planner” e scoprirai un universo di possibilità, da centinaia di articoli sul tema a corsi di formazione da 50 euro ad altri che superano i 3.000.
E’ chiaro che in questo oceano è difficile trovare la rotta giusta. La prima cosa da fare (dopo esserti iscritta alla newsletter di Wedpreneur Academy e aver ricevuto l’audio coaching in regalo) è quindi porti la domanda numero uno: cosa voglio sapere?
Da lì inizia ad esplorare i corsi gratuiti che trovi online, hanno il vantaggio di poter essere seguiti da casa e in qualsiasi momento. Alcuni saranno più brevi di altri, ma inizierai a capire come valutare quello che ti viene offerto.
Il materiale che ti è stato offerto è davvero in-formativo? Si tratta di una vera lezione oppure è solo un articolo di blog travestito per quello che non è?
Un corso ti deve dire cose che sui blog non trovi, anche se è gratuito.
Tutti ti dicono cosa devi fare e a volte anche perché devi farlo, ma nessuno ti spiega mai il come, ci hai mai fatto caso? Ecco, un buon corso ti deve svelare il come fare le cose che ti servono per raggiungere un determinato risultato.
Quindi, dopo che avrai testato qualche corso gratuito e avrai imparato a capire quali hanno valore e quali sono una perdita di tempo, puoi usare la formazione gratuita per metterti alla prova.
Corsi gratuiti molto validi sono messi a disposizione anche dalle università, da Google e da varie accademie, chi cerca trova.
Cosa significa che puoi metterti alla prova? Che decidi di seguire quel corso gratuito, ti dai l'obiettivo di frequentarlo, finirlo, fare i compiti e tutto quello che serve per sfruttare al meglio quell’occasione di crescita.
Se e quando un giorno salterai una lezione o non vorrai più continuare chiediti “Se l’avessi pagato mollerei così?”. Probabilmente no, quindi a quel punto fai finta di averlo pagato moltissimo ma dimostra a te stessa di poter arrivare al traguardo, così sarai allenata per quando deciderai di investire in un corso davvero trasformativo (come la Digital School ad esempio).
Le cose gratis attirano, ma spesso vengono velocemente consumate o scartate, di sicuro non sono considerate di grande valore.
Facci caso ogni volta che scarichi un pdf e poi rimandi per giorni la sua lettura finché ti dimentichi di averlo, facci caso ogni volta che compri un vestito dal prezzo molto molto scontato. In certi ambiti il prezzo riflette il valore di quello che viene offerto e anche il valore che noi gli diamo.
Durante le vacanze di Natale ho condiviso attraverso il profilo Instagram dell'Academy una sorta di challenge, che permetteva, giorno dopo giorno, di programmare e ottenere il proprio calendario editoriale.
Ha riscosso molto successo tanto entusiasmo, ma dopo tre giorni potevo già notare come le interazioni calassero e qualcuno mi scrivesse di aver saltato questo o quel passaggio.
Poche sono arrivate alla fine in modo costante (e infatti hanno vinto una consulenza con me) e in tantissimi mi hanno scritto con dispiacere quando hanno scoperto che una volta terminata la challenge i pdf che avevo messo a disposizione non sarebbero più stati disponibili.
La challenge aveva un altissimo valore, permetteva di ottenere un risultato, creare uno strumento di lavoro importantissimo, capire il come si fa davvero una cosa di cui tutti parlano senza mai spiegare nulla sul serio, avere degli input totalmente pertinenti con il settore wedding, avere tutto spiegato da me che - perdona la modestia - so bene come rendere pratici e attuabili i passaggi da compiere.
Ma la challenge era gratuita, era ovvio che molti non credessero che fosse davvero utile, che valesse la pena impegnarsi fino alla fine. Inoltre con i documenti gratuiti a disposizione online in molti si sono detti “Lo farò domani, lo farò dopo domani”, fino a che non ne hanno più avuto la possibilità.
Tutto normale e umano, ma questo segna un punto per la formazione a pagamento: investire del denaro in un progetto ci fa prendere un impegno con noi stessi e con chi interagisce con noi.
E aumenta una cosa che la formazione gratuita invece mette in discussione: la nostra motivazione.
E la motivazione è la benzina migliore che abbiamo per raggiungere i nostri obiettivi.
Sei d’accordo? Dimmi la tua nei commenti qui sotto.
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