venerdì 9 ottobre 2020
Tutto quello che devi sapere per organizzare dei destination wedding
Anche se hai messo piede nel settore dei matrimoni l’altro ieri, avrai già avuto modo di sentir parlare di destination wedding.
I destination wedding a volte vengono mitizzati come la soluzione a tutti i problemi, come se scegliere una clientela straniera fosse una strada facile da percorrere. Ma quella dei destination wedding è una nicchia proprio come tutte le altre (ti ricordi quando abbiamo parlato di target?) e come tale porta con sé vantaggi e problematiche.
I destination wedding non sono solo quelli “degli stranieri che vengono a sposarsi in Italia”, si definisce destination wedding qualsiasi matrimonio organizzato all’estero e che comporti un viaggio per sposi e invitati.
Sono di fatto un tipo di turismo, da qualche anno viene sottolineato questo aspetto un po’ ovunque, pensa che ho attivato progetti per incentivare questo tipo di mercato già nel 2014 (ho la fortuna di vivere e lavorare in una zona perfetta per i destination wedding e conoscere le potenzialità del proprio territorio è fondamentale).
Ti stai chiedendo se sei fatta per lavorare con i destination wedding?
La risposta può essere sì se parli bene inglese o la lingua del cliente con cui desideri lavorare. Senza questa skill concentrati sul mercato nazionale perché sarebbe davvero complicato per te e per gli sposi!
Ma organizzare un destination wedding richiede una visione più ampia delle esigenze del proprio cliente e dei suoi ospiti. Devi conoscere la cultura di provenienza, sapere come da loro si svolge la giornata del matrimonio, quali sono i ruoli importanti con ti dovrai interfacciare.
Quando si tratta di destination wedding il lavoro del wedding planner - di solito - si dilata fino a comprendere il giorno prima e dopo l’evento, quando si è soliti organizzare una welcome dinner e/o un brunch per salutarsi.
E poi i trasporti, i pernottamenti, le attività collaterali, sono tutte cose che, in qualche modo, passano da te. Sarai tu a capire se dovrai occupartene personalmente o appoggiarsi a fornitori esterni, ma tutte le domande arrivano prima di tutto proprio a te.
I destination wedding sono stimolanti ma non è affatto vero che si lavora meno.
Certo, non devi organizzare appuntamenti con gli sposi tutte le settimane, ma dovrai restare con loro per tre giorni consecutivi nel caso decidessero di venire in Italia per fare il punto della situazione. Le call via Skype o Zoom saranno organizzate in base all’orario migliore del loro fuso orario, non del tuo.
Un altro mito da sfatare è che i destination wedding siano cose per ricchi. E’ semplicemente non vero!
Gli sposi che decidono di sposarsi in Italia hanno dei budget da rispettare come chiunque altro - alto o basso che sia - e, a volte, una percezione errata del mercato italiano.
Detto questo, ho sempre trovato molto stimolante l’organizzazione di un destination wedding perché mi ha sempre dato l’idea di viaggiare in giro per il mondo stando seduta alla scrivania. Ho sempre imparato qualcosa di nuovo da ogni coppia straniera che si è affidata a me ed ora potrei fare il giro dell’Europa e fermarmi in tantissime città sicura di ricevere un abbraccio da quelle famiglie che ho, a mio modo, contribuito a far nascere. Una delle cose più belle è conoscere gli ospiti e scoprire che si stanno innamorando ogni secondo di più della nostra Italia, anche grazie al matrimonio che stanno vivendo.
Noi wedding planner facciamo molte cose, di sicuro costruiamo bellissimi ricordi!
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