venerdì 26 luglio 2019
Il compenso di un wedding planner: quanto farsi pagare?
Quando si svolge un lavoro che si ama molto spesso ci si sente dire “Lo farei anche gratis!”. Ma per quanto questa frase rispecchi l’entusiasmo e l’impegno profuso nella propria professione non c’è nulla di più sbagliato.
Le cose ricevute gratuitamente non vengono apprezzate, sono percepite come cose (o servizi) di poco o nessun valore, ed è proprio il valore di quello che fai il motivo per cui è giusto chiedere un compenso.
Recentemente ho lanciato un sondaggio attraverso il mio profilo Instagram (Valeria Ferrari Weddings) ed è emerso che, secondo le persone che mi hanno risposto, il compenso corretto per un wedding planner si aggira mediamente attorno ai 3.000 euro.
E’ una cifra che senti di meritare? E’ una cifra sufficiente per rendere la tua attività sostenibile? Sulla prima domanda ho dovuto lavorare molto su me stessa e sul campo prima di poter rispondere un sì convinto.
Per quanto riguarda la seconda, invece, anche durante la Live Class di aprile abbiamo affrontato questo spinoso argomento, calcolatrice alla mano.
A chi è già inserito nel mood della libera professione questo ragionamento potrà apparire banale, ma quando si è un Wedpreneur bisogna presto imparare che non tutto il denaro ricevuto dai clienti è denaro veramente nostro.
In quella cifra sono contenute le tasse e il costo di gestione della nostra attività (affitto dell’ufficio, benzina per l’auto, connessione internet, assistenti da pagare ecc.). Chi parteciperà alla prossima Live Class vedrà con i propri occhi come calcolare con oculatezza le proprie entrate, ma per ora impara a distinguere tra i tuoi ricavi e i tuoi guadagni. Se hai appena iniziato il lavoro di wedding planner forse ti sembrerà un miraggio l’idea di farti pagare 3.000 euro da una coppia di sposi (se non è così, buon per te!), ma dovrai presto imparare a migliorare questo mindset.
Ci sono varie ipotesi su quale compenso chiedere: un forfait, un costo orario, una percentuale sul totale del budget? Sono tutte strade percorribili, che dovranno essere vagliate con il proprio commercialista (il fine è rendere sostenibile nel tempo la tua attività, ricordi?). Ma ogni strada deve partire da questo punto: il valore.
Non devi farti pagare per il tuo tempo, devi farti pagare per il valore che produci in quel lasso di tempo.
Non vendi al cliente 10 appuntamenti, 12 fornitori, 12 ore di coordinazione, gli stai vendendo un risultato, e non uno qualsiasi! Sappiamo bene che la serenità durante i preparativi e la sicurezza di vivere un giorno magico (qualsiasi cosa la parola magia significhi per il tuoi clienti) non ha prezzo, ma in questo mercato un prezzo te lo devi dare e deve rispecchiare il tuo valore.
E’ su questo che devi lavorare, è questo che devi trasmettere.
Per quello che è la mia esperienza, che non si svolge in un mercato luxury, chi vuole te e solo te non si ferma davanti alla cifra scritta sul preventivo. Inoltre, non cedere mai a nessuna richiesta di sconto. Chi chiede sconti non ha rispetto del lavoro altrui e sarà solo un cliente difficile con cui interagire per un anno intero.
Sei conscia del tuo valore? Sai come trasmetterlo? Hai bisogno di scoprire quali sono i tuoi talenti migliori? Nella prossima Live Class, che si terrà domenica 27 ottobre e domenica 3 novembre 2019 affronteremo anche questo lato del lavoro di wedding planner. Fino a fine luglio le iscrizioni sono aperte solo per chi è iscritto alla newsletter (se vuoi entrare a far parte del gruppo e ricevere subito l’audio coaching dell’Academy clicca qui!), ma mi auguro di averti in aula con me per scoprire insieme che wedding planner potrai presto diventare!
Ti aspetto nei commenti qui sotto.
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