venerdì 28 giugno 2024
Tre cose che possiamo imparare da Van Gogh
La mostra immersiva dedicata a Vincent Van Gogh, a cui ho avuto il privilegio di partecipare proprio ieri, si è rivelata non solo un'esperienza estetica di grande impatto, ma anche un'occasione di profonda riflessione rispetto al nostro lavoro. L'opera di questo genio indiscusso dell'arte ci offre infatti preziosi insegnamenti che possono essere applicati con efficacia nell'ambito dei vari aspetti della nostra professione.
Van Gogh, pur possedendo un talento innato, non si è mai adagiato sulle sue doti. Al contrario, ha dedicato la sua vita allo studio e alla sperimentazione, perfezionando continuamente le sue tecniche pittoriche, approfondendo l'utilizzo del colore, la rappresentazione della prospettiva e sviluppando nel tempo uno stile unico e inconfondibile. Lui era un genio del suo campo, come possiamo prendere esempio dalla sua tenacia e dalla sua dedizione? Anche noi, per eccellere in questo settore, dobbiamo intraprendere un percorso di apprendimento continuo, aggiornando costantemente le nostre conoscenze, ampliando le nostre competenze e affinando le nostre capacità. Anche quelle che ci vengono più naturali, perché anche la creatività più vibrante ha una gran bisogno di un metodo per essere applicata.
Come recita una celebre frase di Van Gogh: "Il successo non è altro che una serie di piccoli fallimenti”, è importante imparare a non scoraggiarci di fronte alle difficoltà e alle delusioni, inevitabili nel nostro percorso professionale. Ogni ostacolo rappresenta un'opportunità per imparare e crescere. Le cadute fanno parte del processo di apprendimento, quello che conta è rialzarsi, rialzarsi sempre, con determinazione, analizzare gli errori commessi e ricominciare con un approccio rinnovato. Solo così potremo costruire un business solido e duraturo nel tempo, che ci dia la soddisfazione di aver raggiunto i nostri obiettivi.
Oltre alla dedizione e alla perseveranza, Van Gogh ci offre una lezione fondamentale sull'ispirazione. Essa non consiste nel copiare ciecamente le idee altrui, ma nell'attingere dalla creatività di altri artisti e personalità per trasformarla in qualcosa di nostro, di unico e originale.
Un esempio lampante di questo processo è la passione di Van Gogh per le stampe giapponesi. Egli ne ha studiato le tecniche, le ha fatte proprie e le ha integrate nel suo stile inconfondibile. I suoi quadri, pieni di vortici di colore e pennellate energiche, richiamano la tecnica dell'arte giapponese, ma tu li definireste in stile giapponese? Non credo, sono assolutamente personali e riconoscibili.
Allo stesso modo, anche noi wedding planner possiamo trovare ispirazione in tutto ciò che ci circonda: nell'arte, nella moda, nella musica, nella natura. Ma è importante ricordare che l'ispirazione è solo il punto di partenza. Dobbiamo poi aggiungere il nostro tocco personale, la nostra visione unica, per creare qualcosa di speciale e memorabile per i nostri clienti.
Seguendo le lezioni di Van Gogh - dedizione, perseveranza e ispirazione – possiamo elevare il nostro lavoro a un livello superiore e costruire un business di successo che ci dia gioia e soddisfazione per molti anni a venire.
Tu dove trovi la tua ispirazione? Sai come e dove incanalarla? Raccontamelo nei commenti!
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