Quanto ci confonde la parola “comunicazione”?

La sentiamo cento volte al giorno, sappiamo che in qualche modo riguarda il nostro business e che ce ne dobbiamo occupare, spesso la confondiamo per ciò che non è (marketing e pubblicità ad esempio).

Comunicare significa "creare un terreno comune" ed è una cosa che facciamo continuamente, anche quando non ne siamo consapevoli.

Anche quando siamo su un treno, incrociamo le braccia e ci infiliamo le cuffie stiamo comunicando qualcosa (che non vogliamo essere disturbati), anche se non stiamo pubblicizzando proprio niente.

In questo post ti avevo raccontato dei tre diversi tipi di comunicazione:

- verbale

- non verbale

- paraverbale

e ti avevo mostrato come la comunicazione verbale ricopra una percentuale molto bassa nella percezione del messaggio.

Il fatto è che il come diciamo le cose è anche più importante di quello che diciamo.

Le scelte che facciamo nel campo della moda, nell'arredamento della nostra casa, le parole che usiamo per scrivere le nostre mail, il registro e il tono di voce che utilizziamo nei nostri preventivi comunicano e raccontano tanto di noi, secondo me è quindi molto importante rendersene conto.

Il non-verbale è qualcosa a cui dobbiamo fare attenzione perché è lì che si gioca il 55% della nostra comunicazione e anche quella degli altri.

In questo lungo periodo in cui i primi incontri con gli sposi sono virtuali, non riuscire a valutare il non-verbale come piace a me mi mette un po’ in crisi a volte (scarica l’audio coaching, troverai una parte dedicata proprio alla gestione del cliente).

Diciamo sempre che il primo incontro serve agli sposi per valutare il professionista, la verità è che il primo incontro serve anche al professionista per valutare gli sposi! Le sensazioni a pelle raramente mi tradiscono, ma con lo schermo di mezzo ovviamente è più difficile cogliere certi segnali e il rischio è di fare un preventivo ad una coppia che in realtà è diversa da come si è presentata. Mi spiego?

Spesso crediamo che le nostre scelte personali riguardino solo noi perché non impattano la vita degli altri, ma il dichiarare di essere vegetariani, di non comprare fast fashion e di usare la bici come mezzo di trasporto comunica (crea terreno comune) tanto dei nostri valori e quindi creerà connessione con un certo tipo di persone e non con altre.

Quindi ecco tre consigli per te per comunicare bene anche quando non lo sai!

1 - Attenta a come scrivi. Le tue mail raccontano di te e della tua professionalità in ogni momento, è un pezzo della tua azienda che se ne va in giro per il mondo e che non puoi cancellare.

2 - Cura i tuoi outfit quando incontri clienti o potenziali tali. Ma trova il tuo stile! Non potrei mai indossare un tailleur gonna&giacca, neanche a carnevale, figurati se riuscirei a sentirmi a mio agio vestita in quel modo mentre sono in appuntamento. Però è importante mostrarsi curate perché anche se ci piace mostrarci super stakanoviste (su questo sarebbe da scriverci un altro post) non dobbiamo pensare che il farci vedere stanche e sciupate faccia salire le nostre quotazioni agli occhi degli sposi. 

3 - Attenta a quello che racconti! Sembra che i social siano fatti per condividere la nostra vita ma tu i social li devi usare per lavoro, quindi fai un’accurata selezione di quello che puoi/vuoi rendere noto della tua vita lavorativa ed extra lavorativa. Discorsi molto professionali e competenti con l’asse da stiro in vista comunicano che non sei così professionale come dici di essere (tu puoi esserlo ugualmente, ma quel dettaglio sullo sfondo comunica più di quello che pensi).

Ora tocca a te: nei commenti qui sotto fammi due esempi di comunicazione para-verbale e non verbale a cui dobbiamo fare attenzione quando incontriamo una nuova coppia. 

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